Gymnosporangium cornutum Pers.

BRIOSI e CAVAR A — I FuNGHiPAR^sfèm delle 'piante coltivate od utili .
Ord. TJredinei.
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A complemento della biologia di questo parassita del
quale, ai numeri 32 e 162, abbiamo dato la forma ecidio-
sporica su due diverse matrici, presentiamo qui Li forma
teleutosporica che avemmo opportunità di raccogliere nel-
l'Appennino pavese. Essa si manifesta sul Ginepro comune,
dopo le piogge, sotto forma di escrescenze carnose, gela-
tinose o tremelloidee, (fig. 1) di un giallo melato, che
col sopravvenire del'caldo restativi aderenti a guisa di
croste tenaci , informi, di color bruno. Tali escrescenze,
viste in piccolissima porzione al microscopio (fig. 2), ri-
sultano costituite da un ammasso di spore frammiste a
esilissimi filamenti fungini e ad una sostanza granulare.
Le spore sono oblunghe, ellittiche o sigmoide e alquanto
attenuate agli estremi e ristrette a metà ove un sepimento trasversale le divide in due.
Sono di color giallo chiaro ed hanno parete liscia, sottile, con un pedicello piuttosto
lungo, cilindrico, incoloro. Il micelio del fungo annidandosi nei tessuti del Ginepro vi
produce poi delle ipertrofìe (fig. 1 b), che ingrandiscono d’anno in anno finché il
ramo si esaurisce e muore.
Nei pascoli delle Alpi e delFAppennino, ove il Ginepro è comunissimo, tale uredi-
nea si trova in copia; di qui la successiva infezione che ne deriva sulle foglie e sui
frutti di tante pomacee sulle quali il vento porta le teleutospore maturatesi sul gine-
pro, ed ingenerano la forma ecidiosporica.
163. — Gymnosporangium juniperinum (L.) Fr. Syst. Mycol. III. p. 506. Sacc.,
Syil. VII. part. 2. pag. 738.
NEW YORK BOTANICAL GARDEN
Forma teleutosporica.
Sul Juniperus communis L.
Est. 1891. Corbesassi e Barrostro = Val di Staffora
Appennino Pavese.