Sphacelotheca destruens (Schltdl.) J.A.Stev. & Aar.G.Johnson
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Filed As
Ustilaginaceae
Sphacelotheca destruens (Schltdl.) J.A.Stev. & Aar.G.Johnson -
Collector(s)
see Collection Note s.n., Estate 1889
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Collection Notes
Dal Prof. Sandri Direttore della R. Scuola pratica di Agricoltura di Brescia
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Identifiers
NY Barcode: 3019751
Occurrence ID: 3fe3cfd9-b2e0-4715-806c-946c2403e478
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Exsiccatae
I funghi parassiti delle piante coltivate od utili essiccati, delineati e descritti
Exsiccatae Number: 53
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Feedback
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Kingdom
Fungi
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Division
Basidiomycota
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Family
Microbotryaceae
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All Determinations
Sphacelotheca destruens (Schltdl.) J.A.Stev. & Aar.G.Johnson
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Distribution
NEW YORK BOTANICAL GARDEN Ord. Ustilaginei. 53, — Ustilago Panici miliacei (Pers.) Winter, Die Pilze I p. 89 — Sacc., Syll. II p. 454. Estate 1889 — Dal Prof. Sandri Direttore della R. Scuola pratica di Agricoltura di Brescia. (1 ) Kühn, Krankheiten der Kulturgewächse — Berlino 1859 p. 68, (2) De Bary, Vergleichend, Morph, und, Biolog. d. Pilze Leipzig 1884 d. 369. Sinon. Uredo [Ustilago) segetum var. Panici miliacei Pers., Synops. Fung. p. 224 — Uredo destruens Duby, Bot. Gall. II p. 291 — Tilletia destruens Lév. Add. Sc. nat. 1848 III p. 372 — Ustilago destruens Schlechtd., in Ra- ben. Herb. myc. Ed. no v. N. 400. v..©' filamenti germinati Dannosissima ustilaginea, causa . della malattia nota col nome di 10 ** /' carbone del miglio. A. sviluppo completo il fungo si Imi?/fi prosenta sotto forma di un corpo ìmMawi conico, acuminato, di colore bianco- ni SmviIèm giallicio sporco, a finissime striature trasversali, che vien fuori dalla guaina e si dispone per lo più obli- quamente (fig. 1), Tale corpo sotto tenue membranélla, racchiude i re- sidui dell’ infiorescenza, frammenti di rachidi e di peduncoli più o meno corrosi, fasci fibrovascolari isolati e tanti grumi nerastri, informi (fig. 2), Sui. costituiti da cumuli di spore den- samente agglutinate. Dirado trovatisi, all’estremità dei rami contorti e alterati, dei fiori abortiti. Tutta la massa nerastra determina alla fine la rottura della esile membranella avvolgente e vengono così messe in libertà le spore le quali sono globose od ovoidi, talora poliedriche, ad episporio liscio ovvero oscura- mente reticolato, giallo-brune, molto più grandi di quelle del carbone del frumento. Sviluppasi in estate sul miglio (Panicum milia- ceum L.) e sulla panicastrella, giavon dei Lombardi, (Panicum Crus-Galli L.), in Italia, Francia, Ger- mania, America del Nord e del Sud. E oltremodo dannoso alle coltivazioni di miglio nelle quali per anni ed anni di seguito, in certe località, fa totale distruzione del prodotto. Le piante attaccate, os- serva il Kuhn (1), si riconoscono anche prima della formazione ed uscita del corpo sporigeno, poiché ingialliscono e disseccano per tempo gli apici delle loro foglie, e le guaine si ricoprono di più fitta pe- luria. Il parassita penetra coi suoi tubi germinativi nelle giovani piantine e si sviluppa passo a passo, insieme alla pianta, per fruttificare poi al posto del- 1’ infiorescenza. Nt?l processo di germinazione e nello sviluppo della malattia rammenta ì’Ustilago del frumento ; le spore danno luogo qui pure ad un promicelio il quale però assai di rado produce degli sporidi, ma più spesso dei micelici che attaccano direttamente la pianta. Le spore conservano la facoltà va almeno per 5 anni e mezzo, secondo le sperienze di Liebenberg (2).
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